Da FI al Pd critiche alle regole degli animali che indica le razze “pericolose” nelle aree cani

È polemica sull’obbligo di museruola anche nelle aree cani per alcune razze «pericolose». Il regolamento comunale per il benessere e la tutela degli animali discusso ieri pomeriggio a Palazzo Marino durante la commissione Politiche ambientali, Animali e Verde ha sollevato alcune proteste e perplessità sia tra i consiglieri di opposizione che tra quelli di maggioranza. La principale riguarda l’allegato 2 del regolamento già approvato dalla Giunta, che stila «l’elenco delle razze canine che devono sempre avere la museruola all’interno delle “aree cani e i cui proprietari devono essere in possesso del patentino: Dogo argentino, Pitbull, Rottweiler, American Staffordshire Terrier, Bull Terrier, Cane corso e Cane lupo cecoslovacco».
Il primoad andare all’attacco contro questo passaggio del nuovo regolamento è il consigliere di Forza Italia, già garante degli animali del Comune, Gianluca Comazzi: «Con questa norma la Giunta Sala stila una “lista di proscrizione’’ e dichiara guerra ad almeno 30 mila milanesi, proprietari delle razze comprese nell’elenco. Oltre al fatto che tra le razze elencate figura anche il pitbull, che non è una razza riconosciuta, forse la sinistra milanese non sa che nel 2016 il Tar del Lazio ha bocciato un’ordinanza comunale analoga, stabilendo che i più recenti studi scientifici hanno escluso il nesso tra razza del cane e pericolosità dello stesso, ritenendo obsoleta l’ordinanza ministeriale del 2008 su cui si basano queste ordinanze comunali». Critico su quanto prescritto nell’allegato 2 anche il presidente della commissione Carlo Monguzzi (Pd): «Non esistono razze aggressive e pericolose, semmai esistono padroni irresponsabili di cani. L’obbligo di museruola nella aree cani per le razze indicati è uno degli elementi da eliminare dal regolamento quando approderà in Consiglio comunale. Non solo l’unico del Pd a pensarla così». Monguzzi aggiunge un altro articolo da correggere: «Il divieto di utilizzare gli animali nel circhi va esteso anche ai “grandi felini’’». Stop ai leoni nei circhi.
Comazzi , intanto, osserva: «Il nuovo regolamento si è rivelato il solito “libro dei sogni’’ pieno di burocrazia, cavilli e regole assurde. Il testo stabilisce con precisione geometrica le dimensioni minime degli acquari, che devono avere “il lato della base più lungo pari almeno a 10 volte la misura della specie più lunga ospitata” o il metodo con cui vanno uccisi i crostacei, “mediante distruzione meccanica del ganglio cerebrale su soggetto anestetizzato”». Il consigliere azzurro, infine, segnala una contraddizione: il regolamento vieta ai clochard di esercitare l’accattonaggio con animali (la multa va dai 40 ai 240 euro), ma afferma che «il clochard può tenere il cane se accertato che si tratti di un “compagno’’ di vita».