Rompicapo visivo: trova gli animali, attento al tranello!

Allena la tua mente, i rompicapo ti aspettano! In quello della Domenica avrai a che fare con degli animali un po’ insoliti, ma del resto che aspettarsi da degli enigmi così intricati? La soluzione la troverai come sempre a fine articolo, ma il bello è proprio mettersi in gioco.

Accetta la sfida, il rompicapo degli animali ti aspetta, ma non è così scontato come sembra trovare la risposta corretta. Non è sempre immediata la soluzione. A volte, bisogna proprio avere un lampo di genio nel rispondere agli indovinelli, oppure aguzzar l’ingegno e trovare la chiave di lettura giusta. Se scorrerai il pezzo avrai la risposta, ma sappi che non l’avrai vinta, e dovremo ritentare la prossima volta. Che i giochi abbiano inizio!

rompicapo animali

Sfondo blu ed immagine con dettagli neri, è un rompicapo in apparenza semplice, ma le insidie fidati, non sono così evidenti. L’obiettivo è quello di individuare gli animali, ma tutti quelli presenti. Appunto, non ti basta vederne uno o due, ma trovare la soluzione e indicarmi la totalità degli esseri viventi presenti.

La sfida ti conviene accettarla, ma sappi che dovrai darmi la risposta corretta in un minuto! Il tempo limitato non facilita, ma sta proprio qui la sfida. Mettere in pratica le proprie abilità, senza il timore di sbagliare.

Sta passando il fatidico minuto, alla fine dell’articolo ti dico la soluzione.

Rompicapo visivo: soluzione, ecco quanti sono gli animali!

Come se no bastasse nel nostro sito, troverai una quantità incredibile di indovinelli di qualsiasi tipologia. I temi più particolari come quello horror, sono presenti, ma la soluzione sei tu che dovrai trovarla. Perché non provi il rompicapo matematico e indovini quanto misura la fetta di torta? E’ un enigma dal sapore dolce, ma la sfida è sempre agguerrita. Alla fine, per quello di oggi, sei riuscito a trovare la soluzione?

soluzione rompicapo animali

La competizione si fa sempre più accesa, ma una volta rivelata la soluzione si calmano le acque, e non si vede l’ora di passare all’enigma successivo. Nell’immagine abbiamo degli animali di varia tipologia, loro sono i protagonisti del rompicapo della Domenica. Sai quanti sono in tutto?

La risposta corretta è : otto!

Sono nascosti ovunque, infatti il delfino nella proboscide dell’elefante è un grosso tranello che mette in difficoltà! Allora, sei stato in grado da solo oppure hai avuto bisogno del mio aiuto? Se ti è piaciuta questa sfida, prova il rompicapo matematico e trova il numero mancante, la sfida è da impazzire.

Allora, se hai perso anche questa volta mi dispiace, ma dovresti allenarti maggiormente. Fatti un giro nel nostro sito, vedrai che diventerai sempre più bravo. Ci vediamo al prossimo indovinello.

FONTE

“Il mio cane è il sosia di Boris Johnson -è spettinato come lui”

La proprietaria Joanna Nicol, 42 anni, ha chiamato il suo bambino di cinque anni Shih Tzu “Boris” dopo aver notato la sua strana somiglianza con il PM – e dice che riceve strane occhiate nel parco quando chiama il suo nome

Cane divertente

Un cane con una “personalità scontrosa” e una frangia bionda è stato esilarante paragonato a Boris Johnson , dopo che il suo proprietario ha notato una strana somiglianza tra i due.

Prime Minister Boris Johnson

La proprietaria Joanna Nicol, 42 anni, di Kettering, Northants, ha persino deciso di chiamare il suo bambino di cinque anni Shih Tzu “Boris” in onore del Primo Ministro perché crede che i due siano così simili.

Il cucciolo biondo è persino all’altezza del suo nome grazie alla sua personalità, con Joanna che lo descrive come un “vecchio scontroso”.

La mamma Joanna ha detto: “Quando siamo andati a vederlo da cucciolo, abbiamo notato questa testa schiacciante di capelli biondi, quindi abbiamo deciso di chiamarlo Boris fin dall’inizio prima ancora che Boris Johnson fosse Primo Ministro”.

Joanna ha continuato: “Boris è molto ostile con gli altri cani, quindi non appena lo chiamiamo nel parco, la gente inizia a ridere e trova il suo nome esilarante.

“La sua personalità corrisponde anche a quella di Boris!”

Joanna deve far pettinare Boris ogni sette settimane perché la sua pelliccia è “incontrollabile” e la sua frangia “cade naturalmente in quel modo”.

“Non l’avremmo mai chiamato Boris se avessimo pensato che sarebbe diventato Primo Ministro e abbiamo sicuramente degli sguardi quando lo chiamiamo!” lei disse.

“Non siamo grandi fan noi stessi, ma è divertente per le persone”.

Boris vive anche accanto a due gattini e un altro cane di nome Barney, nonostante si rifiuti di andare d’accordo con altri cuccioli.

Joanna, che lavora come infermiera, ha aggiunto: “Boris è davvero un vecchio scontroso. È davvero bravo con gli umani e ama i bambini ma non sopporta gli altri cani.

“E’ molto obbediente però e odia fare qualcosa di sbagliato.”

Processionaria: pericoli, rischi e come riconoscerla

La Thaumetopoea pityocampa, insetto che risponde al nome di “Processionaria del pino”, è un lepidottero che desta molta preoccupazione e un certo timore in escursionisti e amanti della natura e delle passeggiate all’aria aperta. La ragione è semplice: nonostante possa sembrare un animale innocuo e persino “simpatico”, la processionaria in realtà è in grado di arrecare danni enormi alle piante, agli esseri umani e agli animali.

Membro della famiglia delle Notodontidae, la processionaria, detta anche “gatta pelosa”, è molto diffusa in Europa, in Asia e nell’Africa del Nord.

Nei luoghi in cui si diffonde, questo lepidottero è in grado di distruggere le piante e persino le foreste. In che modo? Semplicemente mangiando. La larva di processionaria ha infatti un enorme appetito e adora nutrirsi delle foglie degli alberi, in particolar modo di quelle della famiglia del Pino, ma non disdegna anche altre tipologie di piante.

Boccone dopo boccone, questo plotone di insetti è capace di distruggere il fogliame della pianta, portandola persino alla morte.

L’origine del nome

Abbiamo definito quello delle processionarie un “plotone”, ma in realtà il nome più corretto è “processione”. Le larve di processionaria, infatti, hanno l’abitudine di camminare in fila indiana, in modo ordinato e composto, come se seguissero una sorta di processione (da qui deriva il nome di questo animale), che può arrivare a raggiungere anche diversi metri di lunghezza.

Si ritiene che negli ultimi anni le processionarie siano aumentate in numero, a causa dei cambiamenti climatici. Questi animali, infatti, sono più attivi e vitali laddove il clima è più caldo, per cui il surriscaldamento globale pare abbia portato a un aumento della presenza di questi insetti sul territorio.

È utile ricordare che a suscitare timore e preoccupazione sono sempre le larve di processionaria. Nella forma adulta, quando avviene la trasformazione in farfalla, questo insetto è del tutto innocuo.

Lo stesso non possiamo affermare per le larve, che oltre a divorare le piante, provocando un profondo impatto sull’ambiente, possono anche causare molti fastidi alle persone e agli animali.

La causa di tali fastidi va ricercata nei caratteristici peli che ricoprono la processionaria. Questa sorta di peluria ha infatti un effetto molto urticante e può causare reazioni molto sgradevoli.

I rischi per l’uomo

Ma esattamente cosa fa la processionaria all’uomo? Abbiamo capito che il vero pericolo si trova nella folta peluria di questi animali. Il vero problema sta nel fatto che tali “peli” possono facilmente staccarsi dal corpo dell’animale, anche semplicemente a causa del vento e viaggiare nell’aria, andando a colpire la pelle o gli occhi o anche le mucose del malcapitato che si trova nei dintorni. Generalmente le parti più colpite sono:

Effetti sulla pelle

Cosa succede se si tocca la processionaria? In tal caso, o qualora dovessi entrare in contatto con la peluria urticante dell’animale, potresti sviluppare una dolorosa reazione cutanea. Per alleviare il dolore e il fastidio, può essere utile applicare un prodotto astringente al cloruro d’alluminio.

Come sono le bolle della processionaria?

Per riconoscere la reazione cutanea causata dalla processionaria ti basterà osservare le bolle. Queste ultime saranno in rilievo, arrossate e causeranno una forte sensazione di prurito e dolore. Le bolle saranno inoltre localizzate in modo sparso sulla pelle

I rischi per gli animali

Fonte: Pixabay

Come noi umani, anche cani, gatti e altri animali possono andare incontro a gravi reazioni a causa della processionaria. Il rischio coinvolge soprattutto i nostri animali domestici, ma anche i cavalli e altre creature. Annusando il terreno, leccando o mangiando ciò che trovano per terra, gli animali rischiano infatti di essere esposti ai peli urticanti della processionaria.

Cosa provoca la processionaria ai cani?

Nei nostri animali domestici (non solo cani, ma anche gatti e altri animali), un contatto ravvicinato con questo insetto può provocare sintomi come:

  • Infiammazione della bocca
  • Forte e improvvisa salivazione
  • Ingrossamento della lingua
  • Rischio di soffocamento
  • Vomito
  • Diarrea
  • Febbre
  • Debolezza
  • Minore appetito.

Talvolta simili sintomi rischiano di mettere in pericolo la stessa vita dell’animale. Altre volte, possono causarne la perdita di parti della lingua.

Per questo motivo, se il tuo cucciolo dovesse manifestare simili disturbi, specialmente dopo aver fatto una passeggiata all’aperto, per prima cosa bisognerà lavargli la bocca con acqua corrente, dopodiché sarà importantissimo portare immediatamente l’animale dal veterinario. Per prevenire il problema sarà importante evitare di fare delle passeggiate nelle zone in cui vi sono questi insetti.

Alla luce dei tanti danni che potrebbe provocare, non sorprende che molte persone, padroncini di animali e non, desiderino eliminare o quantomeno allontanare la processionaria dal proprio giardino. La prima regola da tenere a mente, però, è che in casi del genere non è affatto saggio ricorrere al fai da te, specialmente in caso di una vera e propria infestazione.

Per rimuovere la processionaria esistono diversi metodi, ma sarebbe bene che a metterli in atto fossero delle persone competenti, con adeguate attrezzature e con il giusto abbigliamento e strumenti protettivi. Tra i rimedi maggiormente impiegati vi è quello che prevede la distruzione dei nidi di processionaria, adatto se la zona da trattare non è molto ampia.

In alternativa, vengono impiegati anche degli insetticidi biologici (mai usare insetticidi generici per un simile problema), come per il maggiolino o anche delle apposite trappole.

Evita invece di optare per il fai da te. Bruciare i nidi o le larve di processionaria causerebbe infatti una massiccia diffusione della peluria urticante, aumentando così il rischio di un doloroso contatto per te o per chi ti sta intorno.

Chi contattare in caso di processionaria?

In situazioni del genere, come detto, è meglio evitare di optare per il fai da te. Se dovessi avvistare questi insetti, sarà saggio avvisare chi di dovere, in modo che si intervenga nel modo migliore. In caso di avvistamento in un’area pubblica, potrai contattare il tuo Comune per richiedere un intervento.

Se invece hai trovato della processionaria nel tuo giardino, sarà necessario contattare gli appositi servizi di disinfestazione.

Fonte

https://www.greenstyle.it/processionaria-insetto-364760.html?utm_source=newsletter_delta&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_greenstyle

Lo psicologo di Harvard rivela cosa sognano i cani e i proprietari lo adoreranno

I cani sperimentano i sogni durante il ciclo REM, proprio come gli esseri umani

La dottoressa Deirdre Barrett, psicologa clinica ed evoluzionista presso la Harvard Medical School, ha studiato i modelli di sonno dei cani e ha rivelato ciò che probabilmente stanno sognando di notte

Quando guardi un cane dormire, non c’è niente di più adorabile quando le sue zampe si contraggono mentre imitano la corsa o emettono un piccolo abbaiare.

Come proprietari, vorremmo pensare che stiano sognando di coccolarsi con noi sul divano o di correre in un campo aperto circondati dai loro amici a quattro zampe.

Per rispondere alle domande di tutti, la dottoressa Deirdre Barrett, psicologa clinica ed evoluzionista della Harvard Medical School , ha pubblicato uno studio su cosa sognano i cani .

Ha detto che è probabile che i cani sognino le loro esperienze quotidiane, proprio come gli umani, il che significa che ci sono buone probabilità che sognino i loro proprietari.

Ha detto a People : “Gli esseri umani sognano le stesse cose a cui sono interessati di giorno, anche se più visivamente e meno logicamente. Non c’è motivo di pensare che gli animali siano diversi.

“Dato che i cani sono generalmente estremamente attaccati ai loro proprietari umani, è probabile che il tuo cane stia sognando la tua faccia, il tuo odore e di darti piacere o fastidio”.

Anche se non c’è modo di sapere con certezza cosa sta sognando un cane, il dottor Barrett afferma che è probabile che stiano sognando di correre quando le zampe o le gambe iniziano a contrarsi o interagiscono con un altro cane o umano quando iniziano ad abbaiare.

Dice che la maggior parte degli animali ha cicli di sonno simili agli umani, attraversando fasi di sonno leggero, profondo e REM.

Negli esseri umani, il sonno REM inizia in genere dopo 90 minuti dopo un pisolino e dura da 5 a 15 minuti, con ogni ciclo che si allunga per tutta la notte.

Il dottor Barrett afferma che i proprietari possono provare a migliorare i sogni del loro cane esponendolo a “felici esperienze diurne” e fornendo loro un ambiente sicuro e confortevole dove riposare la notte.https://get-latest.convrse.media/?url=https%3A%2F%2Fwww.mirror.co.uk%2Fnews%2Fweird-news%2Fharvard-psychologist-reveals-what-dogs-26526591&cre=center&cip=21&view=web

Ma quando si tratta di incubi, l’American Kennel Club consiglia ai proprietari di “lasciare mentire i cani che dormono” perché potrebbero reagire in modo aggressivo nei confronti della persona che li sveglia.

Una dichiarazione recita: “Non tutti i sogni umani sono buoni. Deduciamo che anche i cani possono avere incubi. Questi incubi sono difficili da guardare.

FONTE

Pene più severe per chi compie reati contro gli animali: la discussione al Senato

reati animali

Nuove tutele per gli animali nel Codice penale: ecco cosa sta succedendo nella Commissione Giustizia del Senato.

Nuove tutele per gli animali nel Codice penale: è questo che potrebbe succedere se arrivasse a buon fine l’esame di nove disegni di legge attualmente in discussione al Senato.

I disegni di legge (ddl) sono all’esame della Commissione giustizia del Senato e la maggior parte di essi ha l’obiettivo di modificare il  Codice penale rafforzando le disposizioni in materia di reati contro gli animali. A questo scopo la Commissione ha fatto ripartire un iter avviato nel 2019 dalla senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà.

Oggetto dell’esame è anche il ddl “Proteggi Animali” del senatore Gianluca Perilli, testo molto corposo, composto da 12 articoli, che mira a introdurre una maggiore severità delle pene e delle sanzioni amministrative nei casi di illeciti nei confronti degli animali.

Tra le novità messe in rilievo dall’esponente del Movimento 5 stelle c’è anche la necessità di ostacolare il traffico di cuccioli attraverso l’interdizione per il medico veterinario responsabile del reato. Come è emerso in relazione al sistema milionario dietro al traffico dall’est-Europa, i cuccioli nati all’interno delle Puppy mills per riuscire ad essere movimentati nell’Europa occidentale hanno bisogno di un passaporto, creato con il supporto di veterinari e ufficiali sanitari compiacenti

Il pentastellato Perilli, inoltre, nel presentare il testo alla Commissione ha segnalato come il maltrattamento animale sia connesso alla pericolosità sociale, citando il noto antropologo Arnold Arluke: «Le persone che commettono un singolo atto di violenza sugli animali sono più portate a commettere altri reati rispetto a coloro che non hanno abusato di animali. Come segnale di un potenziale comportamento antisociale – che include ma non si limita alla violenza – atti isolati di crudeltà nei confronti degli animali non devono essere ignorati dai giudici, psichiatri, assistenti sociali, veterinari, poliziotti e tutti coloro che incappano in abusi sugli animali durante il proprio lavoro».

Contrasto alla zoomafia nel Codice penale

Il disegno di legge più recente risale al 2020 ed è stato presentato dalla senatrice Assuntela Messina, la quale ha messo in luce le difficoltà d’azione delle Forze di polizia nel perseguire i reati contro gli animali, sottolineando come queste «rifiutano a volte di intervenire dichia­rando che ciò non rientra nella loro compe­tenza e che il richiedente si deve rivolgere a un altro organo di polizia, magari “specia­lizzato”», uno stato di cose che «determina la mancata o rallentata applicazione delle norme vigenti».

Tra le soluzioni, Messina propone di inserire una spe­cifica norma nel codice di procedura penale e modificare la normativa relativa al­ l’utilizzo degli agenti sotto copertura inse­rendo tra i reati per i quali è possibile il loro utilizzo anche quelli relativi ai reati zoomafiosi quali ma­nifestazioni vietate, scommesse clande­stine, combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli, oltre alla normativa per il contrasto al traffico illecito di cuccioli.

Non solo, Messina chiede di introdurre la zoopornografia come nuova fattispecie di reato, punendo «chiunque compie atti sessuali su animali» o «controlli lo sfruttamento sessuale di animali» con pene che contemplano la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 50.000 a 160.000 euro.

Tra i disegni di legge figura però anche uno del senatore leghista Francesco Bruzzone che nella sua proposta di modifica al Codice penale chiede di introdurre il reato di “Associazione con finalità di eco-terrorismo” e con lo scopo di punire «con la reclusione chiunque, assumendo di perseguire finalità di protezione dell’ambiente o degli animali, promuove, costituisce, organizza, dirige o finanzia un’associazione allo scopo di commettere minacce o atti di violenza, con finalità di terrorismo, contro istituzioni o imprese pubbliche o private o contro persone che collaborano con esse».

Il riferimento è chiaramente volto a perseguire le associazioni animaliste che si rendono protagoniste di atti di protesta come quella messa in atto da Greenpeace a Ravenna, con la quale sono stati denunciati gli abusi dell’industria della soia in Italia e nel mondo. In quell’occasione gli attivisti si arrampicarono sui silos di una multinazionale per appendere uno striscione dedicato agli animali in fuga dalla deforestazione.

FONTE

Emozioni e sentimenti negli altri animali: tutto quello che sappiamo e ciò che resta da scoprire

La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che anche gli altri animali provano emozioni

Lo studio sulla comprensione dei sentimenti e delle emozioni nelle altre specie animali risale già ai tempi di Charles Darwin, quando nel 1872 pubblicò L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali. Il dibattito scientifico sull’argomento si è però fortemente riaccesso solamente negli ultimi decenni, in parte per l’avanzamento delle conoscenze e delle tecniche di studio ma soprattutto per il sempre più crescente interesse pubblico per tutto ciò che ruota intorno alla sfera emozionale e cognitiva degli altri animali. Ma a che punto siamo?

A fare un resoconto e una valutazione critica sui differenti punti di vista di questo redivivo dibattito, ci hanno pensato Mariska Kret, Jorg Massen e Frans de Waal, alcuni tra i massimi esponenti dell’etologia e della psicologia animale, attraverso un commento pubblicato sulla rivista Affective Science.

Secondo gli autori, a prescindere dal vivace scambio di idee che esiste soprattutto sulle definizioni di questi concetti, è evidentemente logico, quasi inevitabile, parlare di emozioni e anche di sentimenti negli animali non umani. Il problema sta nel misurarli.

I punti di vista sulle emozioni e i sentimenti negli animali

Oggi la maggior parte dei ricercatori concorda sul fatto che molti animali mostrano risposte, espressioni e comportamenti che possono certamente rientrare in ciò che tutti definiamo come emozioni. Le emozioni, infatti, altro non sono che stati interni del cervello che si esprimono, con le dovute differenze tra i vari gruppi, con risposte comportamentali, neurofisiologiche, ormonali e cognitive che possono essere osservate e misurate. Un risposta adattativa come tante altre che si è evoluta sotto specifiche pressioni di selezione ambientale, spesso molto antiche, che condividiamo in maniera profonda con tanti altri organismi.

Secondo de Waal e colleghi, che di empatia, altruismo ed emozioni nel regno animale ha parlato anche nella nona puntata de nostro MeetKodami, il vero pomo della discordia scientifica oggi sta nel concetto di sentimenti. Gli autori ritengono che i sentimenti siano l’interpretazione cognitiva delle emozioni, uno stato d’animo che coinvolge l’interiorità della propria individualità e che quindi risulta perlopiù inaccessibile alla scienza. Non sono visibili dall’esterno, per cui vengono spesso negati agli altri animali, ma questo non significa che non facciano parte anche del loro bagaglio cognitivo.

Se esiste un continuum biologico che lega tutti i viventi allora è altamente improbabile, se non illogico, ritenere i sentimenti un qualcosa di esclusivamente umano. Basta osservare quanto siano simili gli scimpanzé e gli esseri umani, che insieme condividono una lunga storia evolutiva. Questa affinità biologica deve esistere anche nel modo in cui si manifestano le emozioni, ne sono la prova, per esempio, le espressioni facciali omologhe quasi identiche tra i due primati.

FONTI

Come Trattare Naturalmente i Problemi di Stomaco nel tuo Cane

Questo articolo è stato pubblicato il marzo 11, 2022 da Matea.

Nausea canina

Proprio come gli esseri umani, anche i cani possono accusare un mal di stomaco di tanto in tanto. Questo evento li fa sentire fuori di testa e, spesso, il padrone non riesce a capire fino a che punto, tanto che riesce a rendersene conto solo quando l’animale inizia improvvisamente a vomitare.

Segnali di nausea canina

I segni più comuni di mal di stomaco nei cani sono diarrea e vomito. Molti cani mangiano anche l’erba se ne hanno l’opportunità, per alleviare la nausea o indurre il vomito. Altri segni di mal di stomaco includono (1):

  1. Leccarsi il muso
  2. Leccare gli oggetti
  3. Apparire depresso
  4. Accusa fatica
  5. Bere meno acqua del solito
  6. Deglutire per combattere il reflusso
  7. Diminuzione o perdita dell’appetito
Nausea canina

Se il tuo cane tende a soffrire di attacchi periodici di nausea e vomito, la prima cosa che dovresti fare è fissare un appuntamento con il tuo veterinario. Ci sono molti disturbi che presentano il vomito come sintomo, quindi è importante escluderli, prima di presumere che la nausea del tuo cane sia il risultato di cinetosi o un’altra causa relativamente innocua (2). Fino a quando dopo un consulto ed una visita dal tuo veterinario di fiducia, il cane risulta vigile e attivo, allora ti saranno suggeriti alcuni rimedi casalinghi, per aiutare a risolvere il disturbo gastrointestinale (GI).

fonte: FITOPET

La Regina Elisabetta non è piu in grado di portare in passeggiata i suoi adorati cani

La regina – che ha posseduto più di 30 corgi nella sua vita – non porta i suoi cani a fare una passeggiata al castello di Windsor dallo scorso ottobre, quando è stata ricoverata in ospedale

La regina è diventata così fragile che non è in grado di portare a spasso i suoi amati corgi, secondo i suoi aiutanti.

La regina Elisabetta II ha posseduto più di 30 corgi nella sua vita, ma per sei mesi non porta i suoi cani a fare una passeggiata al castello di Windsor.

Le affermazioni arrivano dopo che Buckingham Palace ha annunciato che lunedì non parteciperà al servizio del Commonwealth Day.

Il palazzo non ha fornito una ragione specifica per la sua prevista assenza dall’evento.

Anche il Duca e la Duchessa di Gloucester hanno annullato la loro partecipazione perché il duca è risultato positivo al test del COVID-19 .

“La regina di solito si rivolge ai suoi amati corgi in tempo di crisi e stress e li porta fuori quasi ogni giorno dopo che Filippo si è ammalato e poi è morto l’anno scorso.

“Sono un’enorme fonte di conforto, quindi è un vero peccato”.

La regina ha sempre trovato conforto nei suoi fedeli cagnolini, in particolare all’indomani della morte del marito, il principe Filippo, nell’aprile dello scorso anno

Una fonte reale di alto livello ha detto: “I cani rimangono molto parte della vita di Windsor”.

Viene dopo che la regina ha cancellato un’apparizione al servizio annuale del Commonwealth Day di lunedì dopo aver sofferto di problemi con la sua mobilità.

Si ritiene che il monarca di 95 anni stia sperimentando un disagio crescente quando si tratta di muoversi.

Gli aiutanti dicono che è una “vergogna” perché i cani erano diventati una “enorme fonte di conforto” per Sua Maestà