In memoria di Laika

3 NOVEMBRE 1957

L’Aifa

Sono passati 64 anni da quando un cane di nome Laika è stato lanciato nello spazio a bordo dello Sputnik 2 dal governo russo.
Il governo Krusciov vuole battere sul tempo gli Usa e mandare in orbita il satellite in occasione dell’anniversario della rivoluzione di ottobre, in cerca di fama e onori. A bordo, un cane.

La prescelta è una randagia di nome Laika, rapita per le vie di Mosca, selezionata per la sua docilità e sottoposta a un duro addestramento, costretta, assieme ad altri due cani candidati al lancio, a vivere in una gabbia piccolissima per i 20 giorni antecedenti al lancio, a nutrirsi di gelatine e a subìre centrifughe per abituarsi ai movimenti dello shuttle, col cuore costretto a pompare tre volte la sua velocità normale, rinchiusa e incatenata a bordo già 3 giorni prima del lancio.

Sono le 2.30 quando lo Sputnik 2 viene lanciato dal Cosmodromo di Bajkonur.
Al ritorno sulla Terra, Laika è morta. Il governo russo parla di una morte indolore, avvenuta dopo una settimana di giri in orbita.

Solo nel 2012 emerge la verità, confessata da uno degli scienziati che seguirono il volo: Laika muore poche ore dopo il lancio, uccisa dal terrore.
Emerge che il sistema di termoregolazione ha smesso di funzionare quasi subito, l’abitacolo dello shuttle balza dal caldo al freddo estremo; il cuore di Laika va in fibrillazione, l’assenza di gravità rallenta le pulsazioni, alla quarta orbita il tracciato cardiaco è piatto. Finalmente.
Uccisa dal caldo, dal freddo, dalla solitudine e dal terrore.

La navicella con a bordo il corpo di Laika atterra il 4 aprile del 1958, dopo 2570 orbite.

Fonte : dal web