E’ morto Tyrion, il cane che tre ragazzi volevano impiccare a Gela Gela

E’ morto Tyrion, il cane salvato da tre minorenni che lo volevano impiccare alla stazione di Gela

Tyrion non ce l’ha fatta. La fine di questa storia era quasi scontato se guardiamo a quanto male è stato fatto al piccolo cucciolo di Pi Bull. Il cucciolo ha cercato disperatamente di difendersi, ha lottato, lui così piccolo contro i suoi carnefici, si è dimenato e ha urlato tutta la sua disperazione, ma i tre continuavano a picchiarlo e a tendere quella orribile corda.

PER QUEI DELINQUENTI CHE LO HANNO AMMAZZATO

“Non sono servite le cure, non è servita tutta l’assistenza del mondo, era anche già malato. Lo hanno fatto per gioco, per divertimento. Allora io voglio dire una cosa. Volevo farlo anche l’altro giorno, con la notizia disumana di quel pastore tedesco semicieco ed invalido abbandonato in una casa dai suoi padroni che si erano trasferiti, a strisciare per terra in cerca di aiuto, e poi morto in riva al mare dopo aver ricevuto un po’ di affetto da dei volontari. Ma mi son frenato perché sembrano le strappastorielacrime. Ora però basta. Chi è crudele con gli animali lo è anche con gli uomini. Alcuni si devono togliere dalla testa l’idea che fare cose del genere, dimostrarsi così crudeli, ma farlo “solo” con gli animali sia un’attenuante e quindi debba essere punito, sì, “ma non tanto perché in fondo era un cane”. Quello è solo un sintomo di qualcosa di più profondo: è sintomo, chiarissimo, di essere – e mi scuso per il termine forte – feccia. E la feccia, appena può, stupra, ammazza, ruba, frega, inganna, truffa e non si fa problemi a predare l’altro, specialmente i più fragili. La feccia non ha riguardo per la fragilità, non ha empatia, non ha anima. Per questo l’individuo che per divertirsi impicca un cane, è lo stesso che domani, in situazione di caos, ti ritrovi a infilarti un coltello nella pancia per portarti via il portafoglio. È garantito. Da qui bisogna ripartire, da questo concetto cardine, principe, primario. E ripartendo da qui, da questo principio, occorre adeguare la legge in materia rendendola più dura così da provocare dissuasione dando pene esemplari, adeguare i mezzi per rendere più rapidi gli interventi e far passare la voglia a questa gentaglia. Se non lo faremo, se il sistema continuerà a minimizzare questi comportamenti e non a punirli adeguatamente, si moltiplicheranno anche su spinta dell’emulazione più facile attraverso i social, e non solo a danno degli animali, ma anche degli uomini.

VERGOGNA CHI SI MACCHIA DI COSE SIMILI E’ VIGLIACCO E CAROGNA”

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