La crisi climatica fa aumentare i conflitti fra esseri umani e animali selvatici

La crisi climatica è diventata un “amplificatore globale” del conflitto fra esseri umani e animali selvatici. The Guardian: aumentano le interazioni negative causate da cambiamento di clima, habitat e comportamenti 

 Sabrina Bergamini

Riscaldamento globale, alte temperature, ondate di caldo marino, siccità hanno un impatto sulla fauna selvatica e sulle interazioni con gli esseri umani. Tanto che il cambiamento climatico è diventato un “amplificatore globale” del conflitto fra esseri umani e animali selvatici. La crisi climatica sta provocando un aumento dei conflitti fra le comunità umane e la fauna selvatica, con conseguenze pesanti – danni, vittime umane e animali uccisi, incidenti e scontri, perdite economiche. Un articolo di The Guardian riprende un recente studio che sottolinea il ruolo della crisi climatica nell’amplificare le interazioni e i conflitti fra esseri umani e animali selvatici.

Cambiamento climatico e conflitto uomo-fauna selvatica

Il cambiamento climatico è un amplificatore critico ma sottovalutato del conflitto uomo-fauna selvatica, poiché aggrava la scarsità di risorse, altera i comportamenti e la distribuzione di uomini e animali aumenta gli incontri uomo-fauna selvatica”, si legge nello studio citato dal Guardian, pubblicato su Nature Climate Change.

Lo studio ha esaminato 49 casi di conflitto uomo-fauna selvatica in tutti i continenti (tranne l’Antartide) e in tutti e cinque gli oceani e ha coinvolto tutti i principali gruppi di animali selvatici.

Cosa significa conflitto fra esseri umani e fauna selvatica? Che esseri umani e animali selvatici si scontrano più spesso per motivi climatici: perché il caldo cambia la rotta di migrazione delle balene, rende la fauna selvatica più propensa a muoversi in ore notturne, spinge gli animali in nuovi territori alla ricerca di cibo e acqua.

E così le balenottere azzurre finiscono per scontrarsi con le navi perché stanno cambiando i tempi di migrazione a causa della frequenza delle ondate di caldo marino. Aumentano anche i casi di balene che rimangono incagliate in attrezzi da pesca (più 400%). La siccità costringe gli elefanti in Tanzania a cercare cibo e acqua vicino ai villaggi, e questo causa danni ai raccolti e li rende bersaglio di uccisioni per rappresaglia.

In tutto l’Artico, il cambiamento climatico sta riducendo la quantità di ghiaccio marino e questo porta gli orsi polari a cacciare più spesso sulla terraferma. In 30 anni i conflitti che portano danni alla proprietà, incontri con pericolo di vita o uccisioni di orsi sono triplicati.

Come spiega il Guardian, la crisi climatica rende più difficile trovare cibo, acqua e habitat sani e questo costringe animali e comunità umane a trasferirsi in nuove zone, o in aree prima disabitate o non frequentate. Cambiano anche i comportamenti (ad esempio, gli animali diventano più notturni per evitare il caldo eccessivo e questo può portare ad aggressioni notturne del bestiame).

C’è conflitto, ovvero interazione negativa fra esseri umani e animali selvatici, e ne fanno le spese sia gli uomini che la fauna: ci sono danni e mortalità per le persone (citati nel 43% degli studi) e per la fauna selvatica (45% degli studi). I fattori più comuni di conflitto sono i cambiamenti delle temperature e delle precipitazioni

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