
Oltre a sterminare mammiferi, rettili e anfibi, l’impatto può uccidere addirittura il conducente dell’auto. Claudia Taccani (OIPA): “Fondamentale l’applicazione di misure preventive come corridoi ecologici e dissuasori acustici e ottici”.
Continuano gli incidenti tra automobilisti e animali selvatici lungo le strade italiane. Solo nelle ultime settimane, in Val di Sole, in Trentino Alto-Adige, un cucciolo di orso è morto dopo essere stato investito da una macchina, mentre a Mondovì, vicino a Cuneo, in Piemonte, un veicolo a quattro ruote ha ammazzato un lupo senza prestargli soccorso. Oltre a sterminare mammiferi, rettili e anfibi, gli scontri possono ferire o addirittura uccidere il conducente dell’auto. Secondo “Coldiretti“, ogni 41 ore si verifica almeno un impatto tra mezzi di trasporto e fauna selvatica. Ma come fermare questa vera e propria strage?
“Chiediamo l’applicazione di misure preventive come i corridoi ecologici, l’installazione di reti, soprattutto nelle zone ad alta intensità di fauna selvatica, e la predisposizione di ulteriori cartelli. E poi l’inserimento di dissuasori acustici o addirittura ottici, cioè quei dissuasori che, se posizionati in un certo modo e sottoposti a manutenzione periodica, possono fare in modo che l’animale non si avvicini neanche alla strada“, ha spiegato a Teleambiente Claudia Taccani, Avvocato e Responsabile dello “Sportello Legale” dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA).
Intanto, l’associazione animalista ha scoperto una targa in onore di Freedom, una gattina morta dopo essere stata investita a Gela, in Sicilia. Il ricordo di questa Micia onorerà tutti gli animali vittime della strada.
“Questa targa non serve solo per ricordare Freedom, ma anche per attenzionare le persone al problema degli animali selvatici o domestici vittime degli incidenti stradali. La targa ha oltretutto l’obiettivo di ribadire che è un obbligo di legge soccorrere un animale ferito in un sinistro“, ha concluso la dottoressa Taccani.