I cambiamenti climatici mettono a rischio la flora e la fauna delle Alpi.

Le Alpi sono la regione più ricca di flora in Europa, con oltre 13mila specie vegetali, di cui circa l’8 per cento endemiche, cioè esclusive. Un primato minacciato dai cambiamenti climatici. Secondo stime recenti, infatti, circa il 45 per cento di questa flora sarebbe a rischio di estinzione entro il 2100, proprio a causa dell’innalzamento della temperatura terrestre.

fiori montagna alpi
Parliamo di piante quali il pino cembro, il rododendro rosso o la tussillagine alpina. Ma a rischiare sono anche il ranuncolo dei ghiacciai o l’androsace alpina che stanno man mano migrando verso altitudini sempre maggiori, entrando in concorrenza con le specie più rare che vivono a temperature più basse, in cima alle montagne. E con la flora si sposta anche la fauna, in un circolo vizioso confermato anche da uno studio intitolato The consequences of glacier retreat are uneven between plant species, che ha visto la partecipazione delle università di Stanford (California), Milano, Varese e Trento.
Perché tanta biodiversità nelle Alpi?
I pendii montuosi, la loro esposizione e l’inclinazione di avvallamenti e crinali creano una moltitudine di microclimi, ognuno caratterizzato da particolari disponibilità di acqua e nutrienti che diversificano gli habitat. La distanza dalle principali attività antropiche non basta più: gli effetti dei cambiamenti climatici si fanno sentire anche ad alte quote, modificando dei microclimi rimasti inalterati per secoli.

E’ morto Tyrion, il cane che tre ragazzi volevano impiccare a Gela Gela

E’ morto Tyrion, il cane salvato da tre minorenni che lo volevano impiccare alla stazione di Gela

Tyrion non ce l’ha fatta. La fine di questa storia era quasi scontato se guardiamo a quanto male è stato fatto al piccolo cucciolo di Pi Bull. Il cucciolo ha cercato disperatamente di difendersi, ha lottato, lui così piccolo contro i suoi carnefici, si è dimenato e ha urlato tutta la sua disperazione, ma i tre continuavano a picchiarlo e a tendere quella orribile corda.

PER QUEI DELINQUENTI CHE LO HANNO AMMAZZATO

“Non sono servite le cure, non è servita tutta l’assistenza del mondo, era anche già malato. Lo hanno fatto per gioco, per divertimento. Allora io voglio dire una cosa. Volevo farlo anche l’altro giorno, con la notizia disumana di quel pastore tedesco semicieco ed invalido abbandonato in una casa dai suoi padroni che si erano trasferiti, a strisciare per terra in cerca di aiuto, e poi morto in riva al mare dopo aver ricevuto un po’ di affetto da dei volontari. Ma mi son frenato perché sembrano le strappastorielacrime. Ora però basta. Chi è crudele con gli animali lo è anche con gli uomini. Alcuni si devono togliere dalla testa l’idea che fare cose del genere, dimostrarsi così crudeli, ma farlo “solo” con gli animali sia un’attenuante e quindi debba essere punito, sì, “ma non tanto perché in fondo era un cane”. Quello è solo un sintomo di qualcosa di più profondo: è sintomo, chiarissimo, di essere – e mi scuso per il termine forte – feccia. E la feccia, appena può, stupra, ammazza, ruba, frega, inganna, truffa e non si fa problemi a predare l’altro, specialmente i più fragili. La feccia non ha riguardo per la fragilità, non ha empatia, non ha anima. Per questo l’individuo che per divertirsi impicca un cane, è lo stesso che domani, in situazione di caos, ti ritrovi a infilarti un coltello nella pancia per portarti via il portafoglio. È garantito. Da qui bisogna ripartire, da questo concetto cardine, principe, primario. E ripartendo da qui, da questo principio, occorre adeguare la legge in materia rendendola più dura così da provocare dissuasione dando pene esemplari, adeguare i mezzi per rendere più rapidi gli interventi e far passare la voglia a questa gentaglia. Se non lo faremo, se il sistema continuerà a minimizzare questi comportamenti e non a punirli adeguatamente, si moltiplicheranno anche su spinta dell’emulazione più facile attraverso i social, e non solo a danno degli animali, ma anche degli uomini.

VERGOGNA CHI SI MACCHIA DI COSE SIMILI E’ VIGLIACCO E CAROGNA”

apr-italia.org

Pronto al lancio Simba, satellite che monitora gli animali

Sviluppato dagli studenti della Sapienza, con università kenyane

(ANSA) – ROMA, 18 MAR – Completata lo scorso 12 febbraio a Mosca l’installazione del CubeSat WildTrackCube-SIMBA (System for Improved Monitoring of the Behavior of Animals), il satellite sviluppato da studenti e ricercatori del laboratorio S5Lab – Sapienza Space Systems and Space Surveillance Laboratory, in collaborazione con le università Machakos e Nairobi in Kenya.

L’installazione è avvenuta nel sistema di lancio della GK Launch Services e il progetto è supportato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dall’Agenzia Spaziale del Kenya nell’ambito del programma Ikuns (Italian-Kenyan University Nano-Satellites). Il satellite, così preparato al lancio, è ora diretto verso il cosmodromo di Baikonur in Kazakhistan, da dove sarà lanciato a bordo di un razzo Soyuz/Fregat il 20 marzo.

Il CubeSat 1U è stato concepito dalle tre università come dimostratore tecnologico di un sistema innovativo di tracciamento della fauna selvatica nei parchi nazionali del Kenya, per studiare il comportamento degli animali, anche in vista di una riduzione dei pericoli legati al loro sconfinamento, con ingenti danni alle colture e, nei casi più gravi, con la perdita di vite umane. Il satellite riceverà la posizione e i dati sanitari degli animali, dotati di un collare, e li ritrasmetterà alle stazioni di terra, così da garantire il tracciamento e il monitoraggio della fauna interessata dall’esperimento. I dati saranno poi ricevuti ed elaborati in collaborazione con le università kenyane del progetto.

Questa missione ha vinto nel 2019 del concorso internazionale ‘Win a free launch of 1U Cubesat on the first commercial mission of GK Launch Services’, promosso dalla Federazione astronautica internazionale e da GK Launch Services. Nell’ambito del programma Ikuns, è già stato lanciato con successo il CubeSat 1KUNS-PF, primo nano-satellite kenyano, sviluppato con la Sapienza. WildTrackCube-SIMBA è il terzo nano-satellite sviluppato nell’ambito di collaborazioni internazionali dagli studenti dei corsi di Ingegneria aerospaziale della Sapienza.

(ANSA).

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Gli italiani sono sempre più attenti all’alimentazione degli animali domestici

Zampando, un 2020 da record ed un 2021 all’insegna della sostenibilità

Carlo Robiglio (Presidente Gruppo Ebano): abbiamo dato e daremo maggiore visibilità a tutte le aziende del mondo PET che fanno della sostenibilità economica, ambientale e sociale un tratto distintivo

Gli italiani sono sempre più attenti all’alimentazione degli animali domestici e comprano on line i prodotti. Lo dimostra  il successo di di Zampando (www.zampando.com), e-commerce nel settore pet del Gruppo Ebano, azienda certificata Elite e vincitrice per la seconda volta consecutiva del Premio “Best Managed Companies” di Deloitte.
Zampando in meno di 3 anni dall’acquisizione da parte del Gruppo, guidato dal Presidente di Piccola Industria Confindustria Carlo Robiglio, ha triplicato i ricavi superando 1,5 milioni di euro di fatturato e facendo registrare per la prima volta un EBITDA positivo.

Ed oltre ai risultati finanziari l’e-commerce vanta anche risultati importanti rispetto agli asset intangibili. I riscontri positivi dei clienti tra il 2019 e il 2020 secondo Google Feedback sono il 95,3 per cento, il  traffico organico non a pagamento secondo Google Analytics ha visto la crescita annua del 35,44 per cento, più che proporzionale rispetto a quella a pagamento.
A coronamento di un anno straordinario, nel 2020 Zampando è entrato per la prima volta tra i primi cinquecento ecommerce in Italia, in base alla classifica stilata da ITQF (L’Istituto Tedesco Qualità e Finanza), e tra i primi cinque negozi online del settore Pet.

“Oltre ai risultati di bilancio– afferma Massimiliano Masi, CEO e Founder di Zampando –la crescita più rilevante ed importante in termini strategici dell’e-commerce Zampando, acquisito dal Gruppo Ebano, riguarda gli intangibili, asset tutti in crescita esponenziale. Gli indicatori qualitativi che fanno intravedere delle prospettive di crescita solida e duratura del progetto, perché consolidano un rapporto di fiducia con il mercato.

La scelta di avere un forte orientamento ai clienti lavorando per rispondere alle loro esigenze è stata apprezzata e ha prodotto risultati in tutti i settori.
Il 2021 si apre all’insegna di tre parole chiave: innovazione, sostenibilità e organizzazione.

Zampando affronterà nel 2021 una sfida importante in tema di innovazione, la migrazione sull’ultima versione della piattaforma ecommerce, che permetterà allo store di programmare al meglio i prossimi tre anni in termini di sicurezza, integrazione e gestione delle attività marketing.”

Altra priorità è la sostenibilità. “I risultati di Zampando- spiega il presidente del Gruppo Ebano Carlo Robiglio-  dimostrano come gli italiani  siano sempre più attenti all’alimentazione degli animali domestici e come comprino on line i prodotti con grande attenzione alle aziende che puntano sulla sostenibilità.
E per questo abbiamo dato e daremo maggiore visibilità a tutte le aziende del mondo PET che fanno della sostenibilità economica, ambientale e sociale un tratto distintivo promuovendole nella piattaforma e su tutti i canali. Il nostro obiettivo, come nella filosofia del Gruppo Ebano, è quello di riempire la parola sostenibilità con un significato concreto, prediligendo quindi quelle aziende che non usano OGM, ormoni, pesticidi o che distinguono per allevamenti e coltivazione etica. Il Gruppo va sempre più nella direzione dell’etica, della tutela della salute del consumatore finale, e della sostenibilità a tutto tondo”.

“Sono risultati da record– conclude Massimiliano Masi, CEO e Founder di Zampando – che ci inorgogliscono ottenuti grazie ad un gruppo di lavoro che, nonostante le difficoltà legate al COVID, è sempre andato avanti con passione e competenza. Sappiamo di avere ancora molta strada da fare, ma la direzione e la squadra sono quelle giuste”.

Maria Shadey Piardi

fonte

Il mondo visto con gli occhi degli animali è sorprendente

olfatto cane

La vista è uno dei cinque sensi. Probabilmente uno dei più importanti nella società di oggi. Soprattutto in Occidente, la vista è molto valorizzata. Nei libri, negli articoli di giornale, nelle arti figurative, sui social network. Ci si affida molto al senso della vista. Dappertutto spuntano video, foto, dipinti. Essi, ormai, sono il mezzo di comunicazione privilegiato.

È importante preservare questo senso così fondamentale. Esso ci permette di cogliere colori, forme, espressioni facciali. È consigliabile sempre rivolgersi ad un oculista di fiducia che sia in grado di individuare eventuali problematiche.

E gli amici animali? Vedono come noi? Meglio o peggio? Per immedesimarsi nel proprio animale domestico, un amico a tutti gli effetti, bisogna guardare il mondo con i suoi occhi.

Vi sono moltissime differenze fra mammiferi, pesci e uccelli.

Di sicuro, però, il mondo visto con gli occhi degli animali è sorprendente.

Come vedono i pesci rossi

I pesci hanno una visione monoculare. Il loro campo visivo raggiunge quasi i 360 gradi. La loro acuità visiva è basata sulla pulizia dell’acqua. È consigliabile, quindi, cambiare spesso l’acqua all’interno della boccia per facilitare la loro visione.

Come vedono i pappagalli

I pappagalli notano i colori ma in maniera completamente diversa rispetto agli uomini. Sono particolarmente sensibili allo spettro ultravioletto. Utilizzano la vista per l’intersoggettività e per la ricerca di cibo.

E i cavalli?

I cavalli hanno una vista abbastanza simile a quella umana. Il raggio d’azione dei loro occhi, tuttavia, varia molto. Essi sono capaci di una visione binoculare che comprende il campo visivo frontale. Ma possono affidarsi anche ad un unico occhio che funziona in maniera relativamente indipendente nella visione laterale.

Come vedono i gatti

I gatti hanno degli occhi molto grandi rispetto alla testa. Il loro campo visivo è grandangolare. Enorme rispetto a quello umano. Ciò permette ai felini di scorgere prima i pericoli e di individuare anche le prede più piccole. I colori sono un po’ “sbiaditi”, ma i movimenti oculari dei gatti sono molto più sensibili al movimento.

Per non parlare dei cani

Il cane ha uno spettro visivo più limitato rispetto all’uomo. Riesce ad inquadrare il blu, il giallo e il bianco. Non sa distinguere, però, le varie tonalità di rosso, l’arancione, il rosa, il verde.x

È importante tenere presente tali informazioni quando ci si prende cura di un animale. Guardando attraverso gli occhi di qualcun altro, si possono cogliere dei particolari che prima non si vedevano. Bisogna sempre tutelare, rispettare e proteggere questi amici.

Non c’è che dire, il mondo visto con gli occhi degli animali è davvero sorprendente.

FONTE

CONDOMINIO E ANIMALI

da La legge è auguale per tutti


La condivisione degli spazi comuni in un immobile quando in uno stabile vivono anche animali d’affezione. Tutele, norme e imposizioni previste dalla legge a carico dei proprietari.

Oltre a permettere di stringere un legame affettivo fuori dal comune, accudire e prendersi cura di un animale è anche terapeutico. Tuttavia, a fronte di questi benefici, sussistono anche degli svantaggi, almeno stando al numero di sentenze emesse dai tribunali italiani. La maggior parte di queste giunge a disciplinare rapporti poco conviviali tra i proprietari di un animale e il resto dei condomini.

Se sei finito su questa pagina, probabilmente hai anche tu lo stesso problema. Ed è per questo che abbiamo pensato di scrivere un articolo riguardante il rapporto tra animali e condominio: regole e divieti che devono essere rispettati dai condomini-proprietari. In questo modo, avrai a disposizione uno strumento aggiornato per far valere i tuoi diritti, che tu sia proprietario di un esemplare domestico, oppure che tu sia un condomino che non gradisce la presenza di animali all’interno dello stabile.

Dunque, vediamo insieme cosa dice la legge a tal proposito e quali sono le norme che devono essere rispettate dai pet lovers.

Indice

Animali in condominio: cosa dice la legge?

Andrea, Anna e il loro piccolo Fido, si sono da poco trasferiti in un nuovo appartamento, sito in un condominio molto lussuoso. Qualche giorno dopo il loro arrivo, qualcuno bussa alla porta di casa e i due giovani ragazzi ricevono una sorpresa poco gradita. Infatti, il vicino di casa, sventolando il regolamento, afferma che i cani non sono ospiti ben accetti. In un’ipotetica controversia, chi la spunterebbe? I due neo-condomini con l’amico a quattro zampe, oppure i condomini che hanno stabilito un regolamento per la condivisione degli spazi comuni?

La legge dice espressamente che, all’interno di un condominio, non è possibile vietare il possesso di animali domestici [1].

Questo significa che tutte le clausole previste dal regolamento condominiale volte a impedire la detenzione di un animale domestico sono considerate nulle e, pertanto, vanno disapplicate. Tale mancanza di applicazione deve effettuarsi sia che si tratti di regolamento contrattuale (ossia quello stabilito dal proprietario originario dell’immobile prima della parcellizzazione), sia che si tratti di regolamento assembleare (e cioè quel regolamento deciso a tavolino dai condomini).

Dunque, per tornare al contenzioso plausibile tra il condominio e i due proprietari di Fido, non vi sono dubbi sul fatto che sarebbero stati questi due a spuntarla.

Quali animali possono vivere in un condominio?

Il caso che abbiamo riportato in apertura di articolo aveva al centro della disputa un cane. L’happy ending non sarebbe diverso se, al posto di Fido, vi fosse stato un micio, un coniglio, un pappagallo, un criceto o un pesce rosso. Ma l’esito della controversia sarebbe stato lo stesso se, al posto di un cane, vi fosse stato un animale diverso da quelli d’affezione?

Nel 2015, a Bolzano, si è verificato un caso curioso che ci offre il destro per rispondere a questa domanda. In quell’anno, venne portato in tribunale un condomino-proprietario di un ghepardo africano. Il detentore tentò di giustificarsi dicendo che, per lui, l’esemplare rappresentava un animale domestico.

In effetti, sulla definizione di animale domestico non esiste una scuola di pensiero unica. Pertanto, la legge italiana ha previsto che nei condomini non può essere vietate la permanenza di quegli animali che, per consuetudine e solitamente, si considerano animali d’affezione.

In merito al caso di Bolzano, però, il proprietario, per quanto non sapesse che il ghepardo africano non è un animale domestico, resta comunque un esemplare il cui ingresso in Italia è espressamente vietato dalla legge.