parte quinta
RAPPORTARSI CON IL CANE
Abbiamo dunque definito i cani come mammiferi sociali (che vivono cioé in branco), discendenti del lupo, predatori e carnivori, resi docili e socievoli dall’uomo attraverso la selezione e abbiamo sottolineato come l’essere mammiferi sociali li porti ad avere molti tratti in comune con noi, ma anche precise regole innate che regolano i rapporti sociali che, se non adeguatamente interpretate, possono creare incomprensioni e conflitti.
Per avere un giusto rapporto con un cane bisogna conoscere queste regole, anche se è necessario sottolineare che vi sono cani con i quali la convivenza è molto semplice e altri per i quali l’esatta conoscenza delle regole sociali e comportamentali è indispensabile per ottenere un rapporto equilibrato: molti esemplari sono talmente buoni e docili da permettere a chiunque la loro gestione, altri sono assai più complicati (soprattutto a causa di forme di dominanza e aggressività o paure), tanto da rendere necessario l’intervento di specialisti in comportamento canino.
Oggi, in Italia, ad un cane si chiede soprattutto di essere da compagnia e, sempre più raramente, da guardia o da caccia.
Nella maggior parte dei casi lo si vorrebbe, quindi, buono, docile, affettuoso, paziente, non dominante o aggressivo e qui é fondamentale la scelta: individuare la razza adatta e un allevatore che mantenga le promesse.
E’ inutile volere un cane adatto ai bambini e scegliere un rottweiler maschio (spesso troppo dominante) o volere un cane calmo e docile e optare per un beagle (spesso troppo irrefrenabilmente vivace).
Qualora ci si ritrovi ad avere a che fare con un cane difficile, diventa necessario rapportarsi a lui seguendo con attenzione le regole che sono alla base del suo comportamento.
Analizzeremo più avanti la gestione delle anomalie comportamentali, oggi iniziamo a capire le basi del comportamento canino, immaginando di avere a che fare con un cane equilibrato: va sottolineato che anche un cane che non da problemi andrebbe comunque trattato correttamente in modo da valorizzarlo e metterlo a proprio agio.
Abbiamo già sottolineato quanto sia importante, per comprendere i cani, considerare il fatto che sono mammiferi sociali.
Senza nulla togliere a uccelli, pesci, rettili e ai loro estimatori, i mammiferi, di cui facciamo parte, sono per molti aspetti vicini all’uomo e, in particolare, alcune specie sociali presentano aspetti che li rendono molto adatti a convivere con l’uomo.
Il cane, in particolare, ha risvolti comportamentali che lo portano ad essere estremamente adatto a vivere con noi: ció é dovuto in parte alle caratteristiche del lupo, da cui, come abbiamo visto, discende, e in parte alla selezione operata dall’uomo che lo ha modellato per renderlo ancora piú vicino a sé.
I mammiferi sociali hanno in comune una caratteristica molto cara all’uomo: la vita imperniata sui rapporti con gli altri membri del branco.
Anche fra gli uccelli, i pesci, i rettili esistono relazioni fra gli esemplari ma non con la complessitá presente nei mammiferi.
Uomo e cane amano la vita di branco, cercano la compagnia dei loro simili e con grande piacere si attraggono a vicenda (anche se ci sono molte eccezioni sia da una parte che dall’altra: uomini che non amano i cani e viceversa).
E’ fondamentale sottolineare che nessun altro animale ricerca cosí intensamente la compagnia dell’uomo e questi con nessun altro ha instaurato un rapporto di cosi grande complicitá.
Quindi uomo e cane amano la vita sociale e si trovano molto bene insieme.
Ma come in tutte le comunità sono necessarie le regole perché senza di esse c’é il rischio che si creino confusione e incomprensioni.
Le regole servono soprattutto per gli individui che danno piú problemi, mentre altri possiedono una capacità innata di comportarsi nel modo giusto e ció vale sia per gli uomini che per i cani.