La scelta della razza

parte terza

QUALE RAZZA SCEGLIERE

Un altro problema che in molti incontrano con il proprio cane è la sua scarsa propensione ad essere “docile ed obbediente”: in tanti si lamentano della disobbedienza del proprio cane, fino ad arrivare a situazioni estreme veramente complicate; per evitare ciò, è fondamentale conoscerlo e saperlo educare (analizzeremo questo aspetto più avanti), ma è altrettanto importante scegliere una razza e un esemplare (come già detto, è possibile individuare il carattere di un cucciolo già prima dei 50 giorni: vedremo in seguito come) che facilitino questo compito; è fondamentale ricordare che le femmine sono più docili e meno dominanti (quindi più facili da gestire) rispetto ai maschi.

Esistono sicuramente razze più semplici da educare di altre (anche se, come abbiamo detto, si deve sempre fare i conti con la variabilità caratteriale all’interno di una stessa razza: anche un rottweiler maschio può nascere tranquillo e sottomesso) e sono quelle tendenti ad essere meno dominanti e più docili come i golden retriever, labrador e molte altre razze da caccia, terranova, bovari bernesi, pastori della brie, collie, bobtail, carlini, shih-tzu; altre sono potenzialmente docili ma a volte possono dare problemi, quali cocker, boxer, border collie, bassotti, barboncini, alani, pastori tedeschi, pastori belga, maltesi, pechinesi, schnauzer; altre tendono ad essere molto autonome quali beagle, husky, dalmata, alcuni terrier, chow chow; in altre la dominanza e quindi la spinta “fare di testa propria” è connaturata come nei pit bull, rottweiler, dogo argentini, mastini napoletani, alcuni terrier, pinscher.

La dominanza e la tendenza ad essere autonomi sono quindi i principali “nemici” dell’obbedienza: più un cane è dominante, si sente cioè il capo (approfondiremo in seguito questo argomento), più tenderà a non ascoltare ciò che gli viene chiesto, soprattuttto qualora provenga da chi non si ponga a lui come capobranco; più ha un carattere autonomo e meno sentirà il bisogno di muoversi in simbiosi con il suo padrone (husky, beagle, chow chow)

Abbiamo visto che alcune razze posseggono una tendenza innata ad essere dominanti, ma molto dipende anche dai proprietari: con una condotta sbagliata e troppo accondiscendente si possono rendere dominanti e disobbedienti anche esemplari che non avrebbero tendenza ad esserlo; al contrario, un’educazione attenta può rendere docili anche esemplari molto dominanti e problematici.

Per quanto riguarda i meticci la scelta dovrebbe dipendere da un approfondito esame caratteriale dell’esemplare che stabilisca se sia docile e non dominante.

Il problema più eclatante e che a volte provoca pesanti conseguenze è l’aggressività e la conseguente mordacità.

Qui riuniamo tutte le forme di aggressività (dominanza, possessività, territorialità, paura: approfondiremo più avanti questo argomento) perchè il risultato è sempre il morso ed è questo che vogliamo evitare.

L’aggressività è spesso conseguenza delle condizioni in cui il cane cresce: deve nascere da genitori con carattere equilibrato, vivere fin dal primo giorno di vita in condizioni favorevoli, non subire traumi, essere educato in modo attento e consapevole; qualora una o più di queste condizioni non si verifichino, si possono innescare comportamenti aggressivi.

E’ possibile diminuire le probabilità di adottare un cane mordace, preferendo le razze meno soggette a questi comportamenti e i meticci che, dopo una attenta analisi, non mostrino segnali di aggressività.

Le razze più a rischio sono senz’altro quelle più esasperatamente da guardia e difesa quali pit bull, rottweiler, dobermann, pastore maremmano, dogo argentino: sono spesso protagonisti delle cronache perché, adottati da chi non è in grado di educarli e dominarli, finiscono per mordere a volte anche gravemente.

Questi cani dovrebbero andare solo a chi sia veramente in grado di gestirli e valorizzarli come meritano.

E’ molto importante, per l’acquisto, rivolgersi ad allevamenti specializzati che diano la garanzia di avere cani equilibrati, condizione tanto più importante in quanto si tratta, appunto, di razze potenzialmente aggressive.

I morsi possono anche essere meno gravi ma altrettanto preoccupanti: molti cani di piccole dimensioni possono essere mordaci quali terrier, pinscher, bassotti, cocker, barboncini; queste morsicature non entrano nelle cronache ma creano comunque seri problemi.

Vedremo più avanti le numerose cause per cui un cane può arrivare a mordere; è indubbio che in alcune razze quali labrador, golden retriever e molti cani da caccia, terranova, levrieri, bovari bernesi, bobtail, collie, i comportamenti aggressivi siano quasi assenti.

Per quanto riguarda i meticci, la scelta dovrebbe dipendere da un approfondito esame caratteriale dell’esemplare che stabilisca se sia a rischio di comportamenti aggressivi.

Un aspetto assolutamente fondamentale nella scelta del cane, è l’individuazione dell’allevamento presso il quale acquistare il cucciolo.

Ai cani di razza si può giungere attraverso vari canali: negozi, privati che avendo una femmina la fanno occasionalmente figliare, allevamenti specializzati, allevamenti che tengono tante razze.

La scelta che dà maggiori garanzie cade sugli allevamenti specializzati in una o pochissime razze (direi massimo tre), tanto più qualora si siano creati una buona fama attraverso successi ottenuti nelle mostre di bellezza o nelle gare di lavoro; il prezzo di acquisto può essere più alto ma ne vale la pena.

Allevare è un’arte e come tale deve essere condotta con cura e passione; non è sufficiente far nascere dei cuccioli per definirsi bravi allevatori; per esserlo, è necessario tener conto delle leggi della genetica, avere nozioni di veterinaria, conoscere la psicologia canina e molti allevatori in ciò non brillano: è perdonabile chi sia in buona fede, ma non lo è chi specula sui cuccioli, trattandoli come una qualsiasi merce da vendere.

Ogni tipo di allevamento di animali (dai pesci rossi, alle tartarughe, ai serpenti) che non li rispetti profondamente, va condannato senza mezzi termini.

Purtroppo, alcuni allevatori, quasi tutti i grandi allevamenti che tengono decine di razze, molti negozi, si pongono come prima regola la vendita e il guadagno ad ogni costo, ponendo la salute fisica e mentale dei cuccioli in secondo piano e infischiandosene dei problemi che avranno i futuri proprietari del cane.

Il livello massimo di inciviltà lo si raggiunge in quegli allevamenti dell’est europeo (ma non solo) dove cuccioli di tutte le razze vengono fatti nascere senza nessun criterio, per poi essere importati clandestinamente in condizioni pietose e rivenduti spesso malati e traumatizzati a molti ignari aspiranti cinofili che devono poi affrontare le pesanti conseguenze di questi “acquisti sfortunati”.

Per individuare un allevamento affidabile ci si può rivolgere ai Club di razza che possono fornire gli elenchi degli allevatori e delle cucciolate, all’Ente Nazionale Cinofilia Italiana, consultare le riviste cinofile, compiere una ricerca su internet, chiedere consiglio a cinofili esperti, tenendo sempre presente che il cucciolo deve nascere da genitori sani, di buon carattere e possibilmente belli e in una condizione ambientale favorevole.

Un buon allevatore ha i cani sani e in ottime condizioni, tiene il suo allevamento pulito, mostra gli eventuali successi ottenuti dai propri cani nelle prove di bellezza o di lavoro, fa molte domande per capire se il suo cucciolo andrà nelle mani di proprietari affidabili, permette di visionare i genitori del cucciolo che si è scelto (anzi, dovrebbe mostrarli con orgoglio), fornisce sempre il pedigree senza sovrapprezzo, provvede a sverminare e vaccinare i cuccioli e li affida intorno ai 50 giorni di età

….segue

Andrea Radice